Giugno sta finendo ma, tra le bozze incompiute, è rimasta questa lettera, la lettera di maggio. Sarà più lunga del solito ma ti sbloccherà uno (o più) ricordi e poi, forse, anche tu vorrai starnutire un racconto.
Lo so: dovrei spedirle, queste benedette lettere, con un minimo di criterio. Mi è impossibile, però, seguire delle regole quando scrivo. Perché la lettera sia sincera, compiuta, portatrice di (anche solo) un briciolo di significato, è fondamentale che tutti i pianeti siano allineati e che io abbia davvero qualcosa da dire. Si da il caso che, in effetti, i pianeti si siano allineati, come da profezia delle attendibilissime Parche, il 3 giugno 2024 (lo so, sono comunque in ritardo).
Hercules è uscito il 5 dicembre 1997. Avevo sette anni e guardando il film per la prima volta ricordo di aver desiderato, fortemente, due cose:
I calzari brandizzati di Hercules, indossati da Pena
Assistere all’allineamento dei pianeti predetto dalle Parche
Io il calcolo l’avevo fatto a partire dal 1997, anno di uscita del film. Quindi avrei assistito all’effettiva venuta di Hercules nell’anno 2015.
Ora che ci penso, dov’ero nel 2015?
Verifichiamo. Apro in un’altra finestra del browser Google Calendar, la mia memoria storica. Vado a ritroso fino all’anno 2015: vivevo a Roma e già allora prendevo nota di ogni appuntamento, task, evento più o meno importante.
Non ricordo pianeti allineati o venute di eroi o titani, in quel 2015.
Ma, tra le pagine di Calendar, vedo incastonati infiniti rettangolini colorati che raccontano una storia che non ricordavo più. Una quotidianità che non ricordavo più. Persone che non ricordavo più.
Per anni mi sono detestata per la cura, quasi ossessiva, che impiegavo nel registrare ogni mio momento su questo strumento digitale.
Oggi, a distanza di anni, ne comprendo invece l’inestimabile valore.
Per esempio, grazie a Google Calendar ho scoperto che quella maledetta multa del 2016 non dovevo pagarla io, ma doveva pagarla mia madre (la macchina ce l’aveva lei, Calendar dice che ero a Parigi).
La vera utilità di questa agenda digitale, però, è un’altra: recuperare, all’occorrenza,
una Juice che non ricordavo più.
Tutti quei rettangolini colorati, nel 2015, mi ricordano progetti, clienti, consegne e deadline che avevo completamente rimosso. E poi ristoranti, film, abbracci che non ricordavo di aver dato. Treni, aerei, corsi, incontri e poi visite, paure e momenti tristi che forse avrei preferito non memorizzare mai. Ma tutto serve, per scrivere.
E la cosa più incredibile di tutta questa faccenda è che sfogliando le pagine di questo calendario antico, leggendo le voci su ciascuno di quei rettangolini, le memorie rimosse e dimenticate prendono nuovamente vita e, per un istante, torno lì. Sono quella persona che oggi non sono più. Quel calendario è una timeline che scandisce con precisione le tappe del mio viaggio e mi ricorda le fatiche (di Ercole) affrontate per poter dire, oggi, “sei stata brava”.
Mi arrabbio ancora, spesso, perché non scrivo abbastanza, non disegno abbastanza, non comunico abbastanza. Tutt* sembrano farlo meglio, con più costanza. Ricevo newsletter spedite con rigore e puntualità e continuo a sentirmi una stellina fioca fioca oscurata dal caos luminoso di una supernova.
La verità è che per me la creazione somiglierà sempre ad uno starnuto. Trattengo il più possibile perché mi spaventa fare rumore. Poi, ad un certo punto, il rilascio diventa inevitabile.
Me lo sono perso, l’allineamento dei pianeti predetto dalle Parche. Sarebbero bastati un po’ più di attenzione, un binocolo, inserire quell’appuntamento importante su Calendar.
Ma la vita è una distrazione continua dalle cose che desideriamo veramente. Dalle cose straordinarie e da quelle più piccole, dalla creatività libera e priva di qualsiasi tipo di strategia o aspettativa.
Ogni tanto allora mi impongo di non trattenermi più, starnutisco.
Lascio che il rilascio accada e mentre accade mi sento anche io, anche se per poco, una supernova.
Programmo tutto, ossessivamente, da molto prima del 2015, su Calendar.
C’è solo una cosa che mai riuscirò o vorrò programmare: la creatività, lo starnuto, l’esplosione stellare che genera i racconti più belli.
A seguire ti lascio il resoconto di maggio/inizio giugno, con tutte le fonti di distrazione (belle) che mi hanno impedito di puntare il telescopio verso il cielo.
Un abbraccio,
Cinemino del mese
Come nasce e cresce un personaggio di successo? "Being Elmo: A Puppeteer's Journey" su Netflix racconta la nascita e l'ascesa di uno dei personaggi più amati della storia di Sesame Street.
Ne parlo (con un'aggiunta sulla storia di Kevin Clash e sulle controversie che portarono alle sue dimissioni) sul nuovo, scintillante, blog di Juice.
Consiglio freelance del mese
Questo mese ti consiglio una doppia visione: “Unfrosted: storia di uno snack americano” (sempre su Netflix) ricostruisce, con ampie licenze creative, l'autentica rivalità degli anni Sessanta tra le due principali aziende di cereali, la Kellogg's e la Post. Allude dunque ad eventi e conflitti aziendali realmente accaduti. Da grande fan dei cereali e da piccola imprenditrice, non posso che consigliarvelo ;)
Ultimi progetti
A inizio maggio ho partecipato come relatrice al XII Convegno Nazionale della Fondazione AMD. Ho affrontato il tema della comunicazione tra società scientifica e persone con diabete trasformandola in un vero e proprio Viaggio dell'Eroe. Non ero sola in questo racconto e in questo viaggio, perché, quando mi hanno proposto di partecipare, sapevo già chi portare con me. Ho conosciuto @meglioadele prima del suo esordio, proprio grazie ai social. Adele ha raccontato la sua esperienza con grande onestà, vivacità, fantasia. La nostra chiacchierata è stata di grande ispirazione e mi ha ricordato, ancora una volta, il valore inestimabile della condivisione e l'importanza di costruire luoghi sicuri da riempire con le parole, per ascoltarsi, aiutarsi, avvicinarsi.
Raccontarci, a volte, anche con le nostre fragilità, le nostre paure, ci fa volare e poi atterrare piano, accanto alle persone più lontane.


Naturalmente (rullo di tamburi) il restyling del sito web di Juice for Breakfast Studio! Sul quale, oltretutto, puoi sfogliare gli ultimi progetti a cui abbiamo lavorato, tra cui il sito web di Fretsy Creazioni, la brand identity per il festival sulla genitorialità “Ensemble” e molte altre novità che da un po’ sonnecchiavano nel cassetto delle bozze, come questa lettera. Tra giugno e luglio usciranno altre news importanti, tienilo d’occhio ♡
About Juice ♡
Juice for Breakfast è il mio studio, a Milano, specializzato in comunicazione visiva e storytelling per freelance, piccoli business e aziende.
Ho anche fondato Pizzettacademy, la mia piccola scuola online interamente dedicata a chi desidera dar vita al proprio progetto imprenditoriale.
Ogni mese mi verso un tè verde e ti scrivo una lettera dalla mia scrivania, per condividere piccole scoperte, pensieri e risorse utili per prenderti cura della tua attività e per raccontare la tua storia.
Google dovrebbe licenziare tutti i suoi copywriter e assumere te, perché uno storytelling su Google Calendar, scritto così, se lo sognano.
Ciao Juice, ti sarai anche persa l'allineamento dei pianeti perché come hai detto tu "la vita è una distrazione continua", sicuramente non hai perso la capacità di essere supernova in un mare di stelle più o meno luminose: non sei una stellina fioca fioca, proprio no, questa newsletter ne è la prova! Sono un'accanita sostenitrice delle newsletter senza scadenza e inviate solo quando abbiamo qualcosa di interessante e magari utile da dire, per questo motivo ti paragonerei più alla supernova che alla stellina fioca fioca...se poi la supernova non fosse il paragone corretto perché a una certa anche lei molla perché non ce la fa più (un po' come noi freelance), il paragone vale per le stelle più luminose! Alla prossima!